“Siamo le immagini delle quali ci nutriamo in una trasformazione invisibile che da forma al visibile”. Chiara Lorenzon

Le farfalle sono simbolo di quella trasformazione invisibile del pensiero capace di dare forma alla realtà visibile la quale, a sua volta, riconfigura i nostri schemi mentali.

Questa trasformazione cognitiva è consentita dalle “immagini sensibili” che scaturiscono dalle letture, dalle esperienze di vita, dalle forme espressive che ci circondano, dalle relazioni che scegliamo di intrattenere. Questi elementi, alimentando l’identità, si traducono in scelte ed azioni concrete.

Ecco dunque che sorge l’interrogativo: di che immagini mi nutro?

Da questo dialogo ciclico nasce la serie scultorea “In-visibile”.

In-visibile

In riferimento a questa scelta nel XVI secolo la riforma protestante ha promosso il ritorno agli elementi centrali della fede cristiana (i cinque Sola) quale presupposto per una trasformazione interiore non priva di riscontri tangibili per lo sviluppo sociale, etico e culturale.

Ricollegandosi al cinquecentenario della riforma protestante (2017), la produzione “In-visibile (Sola..)” enuncia i cinque elementi cardine di questa fede quale propulsore di reciproca trasformazione tra sfera invisibile e visibile.

In-visibile (Sola Scriptura)

Il primo, Sola Scriptura (Solo la Bibbia), è esemplificato in un libro stilizzato costruito con due elementi geometrici acuminati.

In-visivile (Solus Christus)

Il secondo, Solus Christus (Solo Cristo), è reso in un grappolo d’uva diviso in tre parti e da elementi spiraliformi che simboleggiano dei viticci.

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